[Gundam Wing] Omaggio Floreale
Feb. 5th, 2011 11:24 pm![[personal profile]](https://www.dreamwidth.org/img/silk/identity/user.png)
Titolo: Omaggio floreale
Fandom: Gundam Wing
Personaggi: Relena Darlian
Pairing: Dorothy/Relena
Rating: G
Conteggio Parole: 689 (Fidipù)
Challenge: Le rose di San Valentino – 5 Febbraio @
michiru_kaiou7
Prompt: Rose rosse/Petali di rose rosse
Riassunto: Relena, appena arrivata su una Colonia, riceve un inaspettato omaggio floreale.
Note: Niente di che. <3 Un pochetto randomica, forse, e non betata, però io la trovo carina. Insomma, lo so che non dovrei essere io a dirlo, ma non è colpa mia se scrivere sulle Girl mi mette sempre di buon umore, no? ♥
Spoiler: Nessuno
Disclaimer: Sunrise
Warning: Shoujo Ai
«Lei è il vice ministro degli Esteri Darlian, non è così?»
Relena guardò l'ometto che le stava davanti con una punta di curiosità, soffermandosi a studiare la sua divisa da pony express a righine e l'enorme, ingombrante mazzo di rose rosse che teneva in bilico tra le braccia, e poi sollevò lo sguardo sul suo viso, sorridendogli affabile, e annuì con un educato cenno del capo. «Sì, sono io.»
L'uomo ricambiò il suo sorriso con una punta di imbarazzo e subito allungò le braccia verso di lei, porgendole i fiori con tutta la delicatezza che il grosso mazzo gli consentiva. «Questi sono per lei,» le disse, non appena la ragazza l'ebbe liberato del fardello. «Ci hanno detto di consegnarglieli non appena fosse scesa dal suo shuttle.»
Relena abbassò lo sguardo sui fiori, sbattendo le palpebre un paio di volte, e dopo essere rimasta per diversi secondi a fissarli un'idea le baleno nella testa e subito la ragazza si voltò alla sua destra, dove i rappresentanti della Colonia su cui era appena atterrata osservavano il mazzo con il suo stesso stupore. Piegò le labbra in un ampio sorriso cordiale e chinò appena il capo nella loro direzione. «Grazie infinite per questo pensiero. Non avreste dovuto!»
I tre uomini si guardarono l'un l'altro per un momento, imbarazzati, e alla fine uno di loro tossì nel pugno, schiarendosi la voce. «Temo ci sia stato un malinteso, signorina Darlian,» mormorò a voce bassa, come se non volesse che altri a parte lei sentissero le sue parole. «Ma quei fiori non sono da parte nostra.»
Relena socchiuse le labbra per un paio di volte e poi si voltò nuovamente verso il ragazzo che le aveva consegnato i fiori, fissandolo come se fosse stato una sottospecie di oracolo: «E allora da parte di chi sono?»
Lui si strinse nelle spalle e scosse il capo da una parte all'altra con una punta appena accennata di fastidio misto ad imbarazzo dipinta sullo sguardo, come se fosse abituato a ricevere domande a cui non poteva dare rispose. «Non lo so,» ammise, piegando le labbra in una smorfia dispiaciuta. «Ci è stato detto di consegnarglielo direttamente qui dal negozio di fiori. Non ho proprio idea di chi sia il mittente, mi spiace, però,» suggerì, facendo un cenno col mento in direzione del mazzo, «può sempre leggere il biglietto.»
Lei rimase un momento interdetta e poi ridacchiò tra sé, dandosi mentalmente della sciocca per non averci pensato da sola. «Ma certo, il biglietto.» Uno dei delegati si affrettò ad avvicinarsi e prese il mazzo dalle sue mani per aiutarla, come se volesse farsi perdonare del fatto di non essere stato lui a farle trovare dei fiori, e lei sfilò il bigliettino dai gambi spinosi delle rose, rigirandoselo tra le dita prima di aprirlo e leggere le poche parole che vi erano impresse in una calligrafia chiara ed elegante.
Fece roteare gli occhi e scosse il capo, mormorando: «Sì, avrei dovuto immaginarlo.» Si infilò il biglietto in tasca e si fece riconsegnare i fiori, prima di passarli ad una ragazza che stava in piedi dietro di lei, in attesa di ricevere istruzioni: «Ti spiacerebbe portarli al mio albergo? Io non ci arriverò prima di questa sera e non vorrei che si sciupassero.»
Relena rimase ad osservarla mentre si faceva carico dei suoi fiori e si avviava verso l'uscita del navettiporto, probabilmente diretta ad una delle macchine che stavano aspettando lei e il suo seguito, e poi si voltò nuovamente verso gli altri signori con un sorriso beato stampato in viso. «Direi che possiamo andare, ora.»
«Sì, naturalmente. Prego, da questa parte.»
Il piccolo gruppo si incamminò verso l'uscita del navettiporto discutendo animatamente, e nonostante Relena cercasse di rimanere concentrata sulla conversazione non poteva fare a meno di ripensare al contenuto del biglietto che teneva ben al sicuro nella tasca della sua giacca. Dorothy è pazza, pensò, mentre le porte scorrevoli si aprivano davanti a lei e la luce della Colonia la investiva, inondandola di luce.
"Mia Principessa,
questo è solo un piccolo anticipo.
Quando tornerai sulla Terra ne troverai moltissime altre ad aspettarti, adagiate sul letto.
Sempre devota,
tua Dorothy."
Fandom: Gundam Wing
Personaggi: Relena Darlian
Pairing: Dorothy/Relena
Rating: G
Conteggio Parole: 689 (Fidipù)
Challenge: Le rose di San Valentino – 5 Febbraio @
![[livejournal.com profile]](https://www.dreamwidth.org/img/external/lj-userinfo.gif)
Prompt: Rose rosse/Petali di rose rosse
Riassunto: Relena, appena arrivata su una Colonia, riceve un inaspettato omaggio floreale.
Note: Niente di che. <3 Un pochetto randomica, forse, e non betata, però io la trovo carina. Insomma, lo so che non dovrei essere io a dirlo, ma non è colpa mia se scrivere sulle Girl mi mette sempre di buon umore, no? ♥
Spoiler: Nessuno
Disclaimer: Sunrise
Warning: Shoujo Ai
«Lei è il vice ministro degli Esteri Darlian, non è così?»
Relena guardò l'ometto che le stava davanti con una punta di curiosità, soffermandosi a studiare la sua divisa da pony express a righine e l'enorme, ingombrante mazzo di rose rosse che teneva in bilico tra le braccia, e poi sollevò lo sguardo sul suo viso, sorridendogli affabile, e annuì con un educato cenno del capo. «Sì, sono io.»
L'uomo ricambiò il suo sorriso con una punta di imbarazzo e subito allungò le braccia verso di lei, porgendole i fiori con tutta la delicatezza che il grosso mazzo gli consentiva. «Questi sono per lei,» le disse, non appena la ragazza l'ebbe liberato del fardello. «Ci hanno detto di consegnarglieli non appena fosse scesa dal suo shuttle.»
Relena abbassò lo sguardo sui fiori, sbattendo le palpebre un paio di volte, e dopo essere rimasta per diversi secondi a fissarli un'idea le baleno nella testa e subito la ragazza si voltò alla sua destra, dove i rappresentanti della Colonia su cui era appena atterrata osservavano il mazzo con il suo stesso stupore. Piegò le labbra in un ampio sorriso cordiale e chinò appena il capo nella loro direzione. «Grazie infinite per questo pensiero. Non avreste dovuto!»
I tre uomini si guardarono l'un l'altro per un momento, imbarazzati, e alla fine uno di loro tossì nel pugno, schiarendosi la voce. «Temo ci sia stato un malinteso, signorina Darlian,» mormorò a voce bassa, come se non volesse che altri a parte lei sentissero le sue parole. «Ma quei fiori non sono da parte nostra.»
Relena socchiuse le labbra per un paio di volte e poi si voltò nuovamente verso il ragazzo che le aveva consegnato i fiori, fissandolo come se fosse stato una sottospecie di oracolo: «E allora da parte di chi sono?»
Lui si strinse nelle spalle e scosse il capo da una parte all'altra con una punta appena accennata di fastidio misto ad imbarazzo dipinta sullo sguardo, come se fosse abituato a ricevere domande a cui non poteva dare rispose. «Non lo so,» ammise, piegando le labbra in una smorfia dispiaciuta. «Ci è stato detto di consegnarglielo direttamente qui dal negozio di fiori. Non ho proprio idea di chi sia il mittente, mi spiace, però,» suggerì, facendo un cenno col mento in direzione del mazzo, «può sempre leggere il biglietto.»
Lei rimase un momento interdetta e poi ridacchiò tra sé, dandosi mentalmente della sciocca per non averci pensato da sola. «Ma certo, il biglietto.» Uno dei delegati si affrettò ad avvicinarsi e prese il mazzo dalle sue mani per aiutarla, come se volesse farsi perdonare del fatto di non essere stato lui a farle trovare dei fiori, e lei sfilò il bigliettino dai gambi spinosi delle rose, rigirandoselo tra le dita prima di aprirlo e leggere le poche parole che vi erano impresse in una calligrafia chiara ed elegante.
Fece roteare gli occhi e scosse il capo, mormorando: «Sì, avrei dovuto immaginarlo.» Si infilò il biglietto in tasca e si fece riconsegnare i fiori, prima di passarli ad una ragazza che stava in piedi dietro di lei, in attesa di ricevere istruzioni: «Ti spiacerebbe portarli al mio albergo? Io non ci arriverò prima di questa sera e non vorrei che si sciupassero.»
Relena rimase ad osservarla mentre si faceva carico dei suoi fiori e si avviava verso l'uscita del navettiporto, probabilmente diretta ad una delle macchine che stavano aspettando lei e il suo seguito, e poi si voltò nuovamente verso gli altri signori con un sorriso beato stampato in viso. «Direi che possiamo andare, ora.»
«Sì, naturalmente. Prego, da questa parte.»
Il piccolo gruppo si incamminò verso l'uscita del navettiporto discutendo animatamente, e nonostante Relena cercasse di rimanere concentrata sulla conversazione non poteva fare a meno di ripensare al contenuto del biglietto che teneva ben al sicuro nella tasca della sua giacca. Dorothy è pazza, pensò, mentre le porte scorrevoli si aprivano davanti a lei e la luce della Colonia la investiva, inondandola di luce.
"Mia Principessa,
questo è solo un piccolo anticipo.
Quando tornerai sulla Terra ne troverai moltissime altre ad aspettarti, adagiate sul letto.
Sempre devota,
tua Dorothy."